Motivazione dei premi:

1° premio a Mario Meoni per la scultura “Caccia al cinghiale”
Un’opera di scultura in bronzo in cui il soggetto fortemente realistico è reso con grande dovizia di particolari con soluzioni tecniche fuori dalla norma, trattandosi di una scena narrata su un supporto in piano sul quale gli elementi figurativi in alzato sono condotti a tutto tondo, dimostrando le reali capacità non solo espressive ma anche la notevole competenza scultorea dell’artista e della fonderia che ha realizzato l’opera.

I due premi ex-aequo
a Francesco Perna per la fotografia ”Bambina alla finestra”
Una fotografia con un particolare afflato emotivo e soluzioni tecniche molto raffinate rappresentano il volto della bambina dietro i vetri semiappannati di un’abitazione modesta. Nello sguardo diretto, curioso e interrogativo della bambina è racchiusa la poesia di questo scatto fotografico.

a Alessandro Ciappi per la pittura (acrilico su tavola) “Gufo”
Un dipinto su una doppia tavola di legno in cui il soggetto, un grande gufo al centro in basso, è trattato con un segno grafico di grande immediatezza e colori vivaci che si contrappongono al fondo scuro, a strisce diagonali. La particolarità di quest’opera, che si può definire una “pitto-scultura” sta nel rendere tridimensionale la parte superiore dell’opera scontornando l’ albero e il contorno delle colline pur mantenendo la stesso ductus pittorico e gli stessi colori. Un “pezzo” che ha colpito la giuria per la sua particolare realizzazione oltre che per la notevole qualità pittorica.

La quarta edizione del Premio Fiesole, Sala del Basolato, Fiesole 10-18 giugno 2017

Nella sala del Basolato a Fiesole sono esposte le opere di 41 artisti dell’Associazione Artisti Fiesolani per la quarta edizione del Premio Fiesole sponsorizzato dal Rotary Club di Fiesole e patrocinato dal Comune di Fiesole.
Un’occasione importante dunque per gli iscritti all’Associazione degli Artisti Fiesolani per presentare le loro opere e poter partecipare all’assegnazione del Premio Fiesole e di altri due ex-aequo riservati alle tecniche artistiche non risultate vincitrici.
Le opere degli artisti risultati vincitori nelle edizioni precedenti sono raccolte nella seconda sala e risultano essere fuori concorso, per dar modo anche ad altri di entrare nella rosa dei premiati.
Entrando nella sala si ha subito un’ottima impressione fornita dall’allestimento che tende a dare a ciascun “pezzo” lo spazio necessario per essere apprezzato in tutti i suoi aspetti, sia che si tratti di pittura che di scultura, fotografia o grafica.

Un percorso che, cominciando dalle tre opere fotografiche – tutte di ottimo livello e notevole interesse per i diversi soggetti ritratti e da una tecnica mista ad acrilico e collage con un netto riferimento alla condizione femminile – si sviluppa lungo tutto il perimetro della sala alternando opere di scultura a opere di pittura, intendendo per pittura tutta quella gamma di tecniche che si possono utilizzare su un supporto da appendere a parete.
Sculture realistiche e pezzi astratti, paesaggi e figure, soggetti molto diversi fra loro dimostrano la ricchezza creativa dei vari associati agli “Artisti fiesolani” così come diverse sono la provenienza e gli studi svolti dei partecipanti. Uomini e donne di età diverse – una giovanissima partecipante nata nel XXI secolo e un grande maestro quale Gianfranco Bulletti che ha superato la soglia dei Novanta – si ritrovano a presentare le loro opere una di fronte all’altra creando un ambiente policromo, molto stimolante, in cui lo spettatore ha modo di soffermarsi su tutti i pezzi con interesse, oltre che per il soggetto, per la tecnica con cui questo è stato realizzato.

Accanto ad una prima scultura di intenso realismo dedicata alla caccia al cinghiale, un paesaggio fluviale ad olio su tavoletta, seguito da una scultura di notevole interesse per la raffinata tecnica di levigatura del legno. Vicino a un delizioso olio su tela che raffigura angolo delle vecchie strade fiesolane illuminato da una chiara luce solare è collocato un acrilico su tavola con un paese fantastico caratterizzato da tanti massi a colori vivaci. Un’opera particolare è il dipinto ad acrilico su una doppia tavola di legno che nella parte alta diventa tridimensionale, si potrebbe parlare di pitto-scultura in quanto le due tecniche si integrano felicemente nella realizzazione del gufo e del suo habitat. Una menzione particolare va riservata all’opera del grande artista fiesolano che fa da elemento trinante di tutto il gruppo degli “Artisti fiesolani” grazie alla sua pluriennale esperienza in campo artistico e grafico: un’opera astratta che rientra nella serie delle ‘architetture’ corredate da un frammento di taccuino di Leonardo da Vinci. Poco sotto l’opera in bronzo di un giovane scultore che, con una ottima esecuzione tecnica della fusione in bronzo, presenta un soggetto con una notevole valenza simbolica. Per concludere questa lunga parete il dipinto ad olio su tela del fondo marino di un azzurro luminoso popolato di piccoli pesci argentati e un scultura in terracotta formata da due teste contrapposte, una verniciata di nero e l’altra ricoperta di morbido feltro chiaro che sottolineano ulteriormente il contrasto.
Su una piccola tavoletta chiara, un preciso intreccio di fili scuri crea un esempio di “optical art” a cui è affiancato un ritratto femminile all’acquaforte. I lavori proseguono sulla parete di fondo aperta da una scultura, un ippopotamo in pietra reso con realismo e un pizzico di civetteria e da un ritratto a tempera su cartone telato di una dama settecentesca. Ancora una tecnica mista, una raffinata esecuzione di piccoli fiori in porcellana montati su un pannello nero precede un grande olio di forte valenza emotiva, dove l’intreccio delle mani di due figure strette in un abbraccio, è eseguito con notevole abilità pittorica. A fianco un paesaggio, una città sul mare con un’antica rocca che sovrasta il litorale, reso con tonalità chiare che lo rendono particolarmente piacevole. Nell’angolo una testa lignea caratterizzata da lunghi capelli scomposti dal vento che sembra raffigurare una lunga canoa, precede una piccola china acquerellata che raffigura il Chiostro della Chiesa di San Francesco ed un piccolo dipinto ad olio su tavoletta che ritrae due bambini sulla spiaggia racchiuso in una cornice in vetro che è parte integrante dell’opera, Il volto femminile reso con tratti decisi di tipo espressionista in azzurro e viola, esprime un senso di oscura incertezza precede un acrilico su tela in cui degli uccelli, forse dei fenicotteri fortemente stilizzati, creano un insieme con precisi riferimenti al segno grafico. La parete si conclude con piccolo olio su tela raffigurante una testa di volpe a due colori è l’opera dell’artista più giovane del gruppo; dopo l’interruzione delle finestra, troviamo un bel paesaggio della costa Toscana reso con colori soffusi grazie all’uso di una tecnica individuale: olio e sabbia su tela.

Un cenno a parte meritano le opere di Enzo Pazzagli e Luciano Manara, entrambe inserite nel percorso della prima sala ma fuori concorso. l’uno perché già noto al grande pubblico per le sue sculture in ferro e vetro che popolano alcune piazze e il suo splendido parco in riva all’Arno e l’altro per la preziosità degli oggetti esposti, due pezzi ovoidali che traggono spunto dagli ex-voto presenti in molte chiese, specialmente nel Meridione d’Italia, realizzati in metallo e pietre preziose, oggetti contemporanei in cui l’abilità artigianale dell’artista si esprime in tutta la sua bellezza.

Nella seconda sala ancora diverse opere esposte, sono quelle eseguite da artisti che hanno già ottenuto il premio o uno dei due riconoscimenti nelle edizioni precedenti ed ancora quelle dei nuovi associati che, per statuto, non possono esporre se non sono iscritti al gruppo da almeno due anni.
Ancora pittura dunque che, accanto ad una poesia di Scatarzi, presenta una tecnica mista in cui emerge il “cupolone” del Duomo di Firenze accanto a un acrilico su tavola dove alti cipressi racchiudono una cappella solitaria. Poco dopo ancora un dipinto in cui lo sdoppiamento dell’immagine presuppone un notevole coinvolgimento emotivo dell’artista che è recentemente entrata a far parte del gruppo, come il fotografo autore dell’opera esposta accanto, probabile scatto eseguito in occasione di un viaggio. Ancora una bellissima foto, di grande dimensioni che, nella sua estrema semplicità, racchiude al suo interno uno spaccato di vita di una “cittadina” straniera. Sull’ultima parete, accanto ad un paesaggio ad olio con cipressi, un interessante disegno di un muso di cane molto realistico, entrambe opere di due nuovi associati a cui segue l’opera dipinta a piccole pennellate con tre robot al centro di una strada di paese. Due i pezzi di scultura presenti in questa sezione: uno in terracotta con un soggetto a cavallo fra il caricaturale e il naturalistico, e l’altro in terracotta invetriata in cui materiali antichi vengono riproposti per realizzare un’opera informale.

M. Donata Spadolini, giugno 2017