Ars gratia Artis: “l’arte solo per l’arte stessa,” ma per me non è mai stato così!
Sì, il creatore deve sentirsi libero di colmare quello spazio che lo separa dall’idea senza vincoli, senza pensare a ciò che verrà detto intorno a sé, nel mondo.
Ma penso al mondo, al poco che farebbe senza l’arte, senza la visione dissacrante, demolente e ricostituente dalla posizione dentro e fuori che ha l’artista.
Penso a Dante, alla “Guernica” di Picasso, al neorealismo, a Pasolini, e vedo un impegno per definire e ridefinire il mondo come uno studioso, uno scienziato, un politico non potranno mai avere.
Il coraggio di mettersi di traverso è proprio dell’artista anche quando la sua arte è pensiero, o architettura, o formule matematiche.
Penso a noi, che ci chiamiamo Artisti, e credo che questo sia il momento per noi di dire la nostra e apportare così un piccolo, minimo cambiamento a tutto ciò che ci circonda.
Avremo il coraggio di affrontare i grandi temi? La BELLEZZA, la CULTURA, la SOCIETA’, la MORTE, l’IMPEGNO, la VERITA’: ognuno di noi, se vorrà, dirà la sua con le note più fedeli alle sue corde e così potremo dire che siamo qui, ora, nel mondo e, magari, come e quanto lo vorremmo diverso.
VARI APPUNTAMENTI A TEMA, un piccolo commento per far capire, le nostre opere per rivelare.