Mi piace pensare a me come ad uno scultore.
Mi piace pensare allo scultore come colui che si confronta con la materia, che con la materia riesce ad instaurare una dialogo che si sintetizza in una forma.
E l’idea rimane impalpabile, nascosta, non si impone. L’idea come un collante nascosto che diviene e si trasforma: l’idea elemento dinamico e magico di questo confronto.